Studiare in maniera efficace è importante perché attraverso tale attività possiamo acquisire e sviluppare conoscenze e abilità necessarie per comprendere la realtà che ci circonda, beneficiare delle informazioni apprese per inserirci attivamente nel contesto sociale, culturale e lavorativo nel quale viviamo e scoprire noi stessi, le nostre capacità, i nostri interessi, i nostri valori, elementi questi che ci guideranno nelle scelte personali e professionali e ci permetteranno di pensare e realizzare un nostro progetto di vita.
Ma che cosa significa studiare? In letteratura (Soresi, Nota, Ferrari, Ginevra, 2015) lo studio viene definito come quell’attività consistente “nell’apprendere direttamente ed intenzionalmente da un testo”. Ciò significa che attraverso le attività di studio possiamo raccogliere informazioni a proposito di una certa tematica, farle nostre ed utilizzarle per capire ciò che accade nel mondo esterno ma anche nel nostro mondo interno. Il processo di studio è complesso e prevede di realizzare diverse operazioni, a volte anche complicate, quali ad esempio: leggere e capire un articolo, un racconto, un paragrafo di un libro, etc., evidenziarne le idee più importanti, organizzarle in maniera da creare nessi con le informazioni che già possediamo sul quel tema attraverso mappe mentali e schemi, e infine memorizzare il materiale che abbiamo elaborato per utilizzarlo per affrontare verifiche e interrogazioni (Zimmerman, 2012).
Il processo di studio più sopra brevemente delineato comprende principalmente due fasi da svolgere in sequenza (Soresi & Nota, 2001):
Ci soffermeremo in questo articolo soprattutto sulle attività relative ad alcune delle fasi comprese nel processo della comprensione di un testo, processo che avviene gradualmente attraverso attività che si ripetono, come quelle ad esempio della pre-lettura e della lettura analitica, e che via via permettono di approfondire sempre di più ciò che si sta studiando e di creare sempre più connessioni con quanto già si sa relativamente ad un certo argomento. Ciascuna delle operazioni sopra nominate è importante ed è necessario, per realizzare una comprensione profonda dello scritto che si sta analizzando, effettuare in maniera attenta e precisa tutti i passaggi che di seguito andremo a delineare (Soresi, Nota, Ferrari, Ginevra, 2015).
Quando si è confrontati con del materiale da studiare, un capitolo di storia, di geografia, di scienze, etc., la prima cosa che sarebbe opportuno fare, particolarmente se si tratta di un capitolo strutturato in paragrafi, è farsi una idea il più possibile precisa dell’argomento trattato. Questa operazione permette di attivare le informazioni e le conoscenze che già abbiamo a proposito di quel dato argomento e di orientare la nostra attenzione sulle informazioni nuove da capire e rielaborare. Per farsi una idea del materiale da studiare può essere utile leggere brevemente il titolo del capitolo e di ogni paragrafo e, se presente, l’introduzione. Successivamente si dovrebbe porre particolare attenzione, dando una scorsa al testo, ad alcuni elementi particolarmente significativi come le illustrazioni, le immagini, le fotografie e le relative didascalie che ci possono permettere di “entrare” più facilmente nel tema trattato e orientarci nell’approfondimento di alcune parti piuttosto che altre. Fondamentale è poi soffermarsi sulle parole scritte in neretto, se presenti nel testo, che generalmente corrispondo ai concetti chiave importanti da capire e memorizzare (Soresi, Nota, Ferrari, Ginevra, 2015).
Il passo successivo per capire uno scritto, e ricordo che senza una buona comprensione dei concetti non può realizzarsi alcuna memorizzazione degli stessi, prevede di effettuare una lettura silente e veloce del testo da studiare finalizzata a farsi una idea generale del compito di apprendimento da affrontare e del tempo che occorrerà per portarlo a termine. Si conclude a questo punto la fase della pre-lettura alla quale segue quella della lettura cosiddetta analitica, che consiste nel leggere in maniera silente e lenta il testo da studiare, per individuare i concetti importanti e cominciare a collegare le informazioni raccolte con quelle che già si posseggono.
Nella lettura analitica si procede innanzitutto con la suddivisione del testo in capoversi, che comprendono le parole contenute da un punto a capo al successivo punto a capo. Questa operazione di suddivisione è importante perché generalmente ad ogni capoverso corrisponde un solo concetto chiave anche se, ovviamente, nel caso in cui il capoverso sia molto lungo è possibile siano presenti più idee chiave da considerare. Dato che non sempre le operazioni di individuazione dei concetti principali sono semplici da realizzare, e questo anche in relazione alla complessità del testo, può essere utile effettuare la cosiddetta parafrasi. Parafrasare significa spiegare con parole proprie quanto si è letto. Quindi una volta letto il capoverso si prova a dire ad alta voce e con parole proprie il concetto importante che secondo noi la parte di testo che stiamo analizzando contiene. La procedura della parafrasi è davvero utile per verificare se davvero si è capito quanto si è letto. Dato che una cosa che si è capita, per essere memorizzata deve essere ripetuta molte volte, è importante appuntare a fianco del capoverso il concetto espresso in parole proprie. Questi appunti costituiscono la base per costruire una mappa mentale o uno schema riassuntivo del materiale che dovrà poi essere memorizzato.
Ora siamo pronti per affrontare l’ultima delle operazioni finalizzate a capire in maniera efficace un testo che è quella della sottolineatura. Sottolineare consente di evidenziare graficamente i concetti importanti cosa che offre l’opportunità, se non si ha tempo o non è nel proprio stile cognitivo fare gli schemi, di evitare di procedere con la costruzione degli stessi e poter comunque avere un quadro chiaro delle cose che devono essere messe in connessione e memorizzate. La sottolineatura spesso risulta una fase ostica del processo di studio di un testo, soprattutto se la si effettua senza avere prima “lavorato” sull’individuazione delle idee principali attuando le operazioni previste nella pre-lettura e con la parafrasi e gli appunti. Spesso si incorre nell’idea che sapere bene equivale a sapere tutto, in realtà, oltre al fatto che la nostra mente non è una macchina fotografica e quindi non potrà mai registrare tutto, il sapere qualcosa ha a che vedere con l’averlo compreso, operazione che deve necessariamente precedere quella della memorizzazione. Qualcosa che non si è ben compreso difficilmente potrà essere memorizzato e, anche nel momento in cui lo fosse, non rimarrebbe nella nostra memoria abbastanza a lungo per essere disponibile durante le verifiche e soprattutto le interrogazioni. Per rilevare in maniera adeguata cosa sottolineare una strategia da applicare può essere il porsi delle domande in relazione alle richieste del compito, alle informazioni che già possediamo relativamente a quel dato tema e al tipo di scritto che si sta studiando. In ogni caso sarebbe bene evitare di sottolineare più di un quarto del testo (Soresi, Nota, Ferrari, Ginevra, 2015).
Come immagino risulterà chiaro da quanto sopra esposto studiare in maniera efficace richiede tempo e organizzazione ma soprattutto strategie adeguate a seconda del tipo di argomento trattato. Vedremo nei prossimi articoli come personalizzare l’approccio e le metodologie di studio. Si ritiene importante tuttavia segnalare che, nel momento in cui i compiti di apprendimento dovessero risultare troppo pesanti e difficili e/o creare condizioni di ansia e stress, sarebbe opportuno cercare di comprendere cosa sta succedendo e riflettere a proposito delle ragioni che conducono a vivere con disagio i compiti di studio. A questo proposito può essere utile rivolgersi ad un professionista, psicologo psicoterapeuta esperto nel trattamento delle difficoltà scolastiche, che effettui una adeguata valutazione delle difficoltà sperimentate e definisca opportuni percorsi di intervento.