Nel corso del primo periodo dell’anno scolastico, all’incirca tra Ottobre e Dicembre, non è infrequente che bambini e adolescenti possano manifestare condizioni di ansia dovute alla ripresa della scuola. Gli stati d’ansia si possono manifestare in diversi modi. Per alcuni soggetti l’espressione della tensione che si sta percependo avviene a livello somatico e si presenta con sintomi fisici quali ad esempio mal di testa, giramenti, tremori, difficoltà respiratorie, tachicardia e dolori addominali. Altri individui, invece, esprimono il proprio disagio più a livello emotivo e cognitivo. In tal caso si possono osservare nel bambino/a preoccupazioni eccessive che spesso hanno a che fare con le prestazioni e gli impegni a scuola ma anche in ambito sociale e sportivo. Tali pensieri sono sovente accompagnati da vissuti di paura, confusione, irritabilità e senso di inadeguatezza. A livello di comportamento un livello eccessivo di ansia può portare il bambino o il ragazzo a evitare gli stimoli e le situazioni che la provocano, così da potersi sottrarre al vissuto disagevole che stanno sperimentando.
Le manifestazioni di ansia in età evolutiva sono reazioni normali ed innate, che bambini e adolescenti mettono in atto per far fronte a situazioni ed eventi percepiti come pericolosi e/o minacciosi. Vi sono situazioni nuove che possono sollecitare la reazione ansiosa, che tuttavia, in condizioni normali, il bambino è in grado di contenere al fine di poter ritornare, in un periodo a breve o medio termine, ad un equilibrio psicologico.
Per quanto riguarda il contesto scolastico sono diverse le circostanze che possono condurre un bambino/a sentirsi in ansia. In età prescolare, ad esempio, essa può emergere in relazione alla separazione dai genitori e all’entrare, spesso per la prima volta, nella comunità sociale della scuola composta da maestre, compagni ed educatori. Nel corso dei primi anni della scuola primaria è possibile che compaiano preoccupazioni relative alle proprie prestazioni e al dover ottemperare a nuovi e più complessi impegni dal punto di vista dello studio e del coinvolgimento nella vita del gruppo classe. Il dover mantenere attenzione e concentrazione per molte ore durante il giorno, il dover corrispondere alle richieste degli insegnanti e partecipare alla vita del gruppo, lo svolgere i compiti a casa magari in autonomia, sono tutte responsabilità nuove che possono generare nel bambino, se non adeguatamente supportato, la paura di sbagliare e di non farcela. In preadolescenza e adolescenza le manifestazioni d’ansia possono verificarsi in relazione al confronto con i pari e alla possibilità di venire da questi ultimi giudicati in maniera negativa o di venire esclusi dal gruppo di coetanei. In questo stesso periodo di vita possono essere fonte di agitazione e confusione anche il dover affrontare le decisioni relative al percorso di scuola superiore da scegliere o il dover gestire i momenti di transizione corrispondenti al termine del percorso di obbligo scolastico e all’inserimento nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda le manifestazioni di ansia che possono realizzarsi a scuola è importante anche riflettere a proposito dello stato di disagio legato alla presenza di disturbi di apprendimento che, se non diagnosticati e trattati per tempo, possono portare il bambino a vivere con grande tensione e frustrazione le attività di studio a scuola e a casa.
Come già anticipato, il provare ansia in relazione al dover fronteggiare nuovi compiti e responsabilità legate ai diversi periodi di sviluppo è normale. Per quanto riguarda in particolare l’affrontare difficoltà nel contesto scolastico è centrale l’esame delle specifiche problematiche che bambini e adolescenti stanno vivendo quali ad esempio la paura delle verifiche e delle interrogazioni, il timore di parlare di fronte ai docenti ed ai compagni per comunicare le proprie idee, la propria opinione o il proprio sentire, il provare indecisione a proposito delle scelte che riguardano il futuro scolastico e/o professionale. Se le manifestazioni di ansia espresse da bambini e ragazzi relativamente alla loro vita da studenti riguardano precise problematiche e non creano un livello di disagio eccessivo per intensità e durata (oltre i sei mesi), può essere utile intervenire per ridimensionare la condizione di disagio percepito sostenendo i minori nell’imparare a decodificare gli stati di tensione e sviluppare adeguate strategie per il loro fronteggiamento. Nello specifico, in caso di ansia legata alle prove e alle interrogazioni, potrebbe essere utile l’aiutare il bambino ad acquisire un metodo di studio efficace e strategie valide di organizzazione del tempo sui libri. Se il livello di tensione dovesse rivelarsi collegato alla relazione con gli altri, pari o adulti, si potrebbe pensare di supportare il ragazzo nell’imparare e/o sviluppare determinate abilità sociali quali tra le altre l’assertività. In taluni casi può essere utile anche il lavorare sull’incrementare la capacità di sciogliere lo stato di tensione attraverso l’acquisizione di specifiche tecniche di rilassamento.
Per quanto, come già sottolineato, sia normale il vivere condizioni di ansia in concomitanza a determinati momenti della crescita, è importante segnalare che in età evolutiva lo stato d’ansia potrebbe essere il segnale di un disagio più profondo che ha le sue radici in problematiche presenti, anche da tempo, all’interno del nucleo familiare di riferimento. Lutti, separazioni, problemi a livello di salute e di lavoro possono compromettere l’equilibrio del sistema familiare e avere conseguenze sullo stato di benessere psicologico dei figli. In presenza di manifestazioni d’ansia che impediscono al bambino di vivere serenamente nel contesto familiare, scolastico e sociale potrebbe essere utile allora rivolgersi ad uno psicoterapeuta che effettui innanzitutto una attività di valutazione finalizzata ad evidenziare le radici profonde del disagio vissuto dal minore anche in relazione a quanto sta accadendo all’interno della sua famiglia. E’ bene ricordare a questo proposito che, per quanto le crisi possano produrre sofferenza e malessere psichico, costituiscono però una grande opportunità di conoscere e comprendere sé stessi e cambiare per stare meglio anche con coloro che ci vivono accanto.